La Mostra del Gallo Mondadori a Pietrasanta in collaborazione con la Fondazione Rosellini (24 novembre 2023 – 7 gennaio 2024)

La Mondadori ha celebrato la storica collana dei Gialli, dalla cui fondazione sono passati ben 94 anni, con  la prima edizione del “Festival del Giallo Mondadori” che si è tenuta nel Chiostro di Sant’Agostino nella città di Pietrasanta, dal 24 al 26 Novembre.

Dal 24 novembre 2023 al 7 gennaio 2024 inoltre si svolgerà la Mostra del Giallo Mondadori, realizzata in collaborazione con la Fondazione Rosellini e la Fondazione Mondadori, che è stata inaugurata il 24 Novembre alle ore 18 nella Sala del Capitolo del Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta con la partecipazione del Sindaco Alberto Stefano Giovannetti e del curatore della mostra Franco Forte.

All’interno degli spazi adibiti alla mostra, la Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare contribuisce con numerosi pezzi pregiati della sua collezione alla ricostruzione dei momenti salienti della storia  della collana dei Gialli fin dal suo esordio nel 1929, passando quindi  attraverso le varie tappe che hanno portato il Giallo Mondadori in libreria.

Qui potete scaricare il Pdf del comunicato stampa: Comunicato Festival Giallo di Pietrasanta.

Nella gallery qui sotto troverete invece il biglietto di sala e la locandina con tutte le informazioni utili sulla mostra:

 

A Senigallia la mostra “Dal Giallo alle astronavi. Il Giallo italiano delle origini” (21-27 agosto 2023)

Mostra “Dal Giallo alle astronavi. Il Giallo italiano delle origini”

Carlo Jacono, Augusto De Angelis, Ezio D’Errico e Tito A. Spagnol saranno i protagonisti della mostra “Dal Giallo alle astronavi. Il Giallo italiano delle origini” promossa dalla Fondazione Rosellini in collaborazione con il Festival Ventimilarighesottoimari in Giallo di Senigallia!
L’esposizione, ospitata nei locali dell’Expo Ex, sarà visitabile gratuitamente da lunedì 21 a domenica 27 agosto con orario 19:00 – 22:30.

Ti aspettiamo! Consulta il programma completo 👉 https://www.ventimilarighesottoimari.it/programma-2023

Il 23 agosto laboratorio di Lettura Aumentata “Non avrete la sua testa” a Ventimilarighesottoimari in giallo 2023

✨ Laboratorio di Lettura Aumentata “Non avrete la sua testa” ✨

In occasione del Festival #ventimilarighesottoimari in giallo la Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare ONLUS propone un laboratorio di lettura aumentata capace di unire la passione per i libri con la sperimentazione dell’intelligenza artificiale.

Il volume “Non avrete la sua testa” di E. D’Errico sarà punto di partenza per sperimentare un laboratorio di condivisione delle esperienze di lettura e della creatività individuale attraverso giochi, parole e immagini, anche con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale.
Requisiti indispensabili: curiosità, buonumore, la lettura pregressa del romanzo e uno smartphone ben carico!
A cura di Laura Ceccacci, formatrice per il MIM.

📆 Mercoledì 23 agosto
⏰ Dalle 17:00 alle 18:30
📍 Palazzetto Baviera – Senigallia (AN)

Partecipazione gratuita.
Per info e prenotazioni: info@fondazionerosellini.eu

Luca Crovi parla negli Album del Giornale dell’ultimo libro della Fondazione Rosellini

Mercoledì 12 aprile 2023 la pagina culturale de “Il Giornale” ha ospitato l’articolo Quando il nostro D’Errico era più famoso di Simenon, che Luca Crovi ha dedicato all’ultima pubblicazione della Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare edita nel venticinquesimo anno della propria attività.

Qui sotto potete leggere quanto Luca Crovi scrive su D’Errico e sul romanzo Non avrete la sua testa scegliendo tra il formato pdf posto tra parentesi (Il Giornale 12 aprile 2023) o il formato jpeg subito sotto:

 

 

 

Loris Rambelli presenta “Non avrete la sua testa” di Ezio D’Errico

Anniversari

A cinquant’anni dalla scomparsa di Ezio D’Errico, scrittore e artista di culto, esce, in mille copie numerate, questa nuova edizione di un suo romanzo poliziesco, con cui la «Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare» celebra il venticinquesimo della sua attività.

Contro la pena di morte  

Gli estimatori vi ritroveranno il D’Errico di sempre. Dal punto di vista strettamente poliziesco, la trama è incentrata sul dramma di un indiziato che si proclama innocente, in spasmodica attesa, prima, del verdetto dei giudici, e poi dell’esecuzione capitale. E il commissario Richard muove mari e monti per ottenere rinvii e nuovi supplementi di inchiesta, ingaggiando una serrata, tormentosa gara col tempo per salvare l’uomo dalla ghigliottina e smascherare il vero colpevole. Le pagine in cui è descritto il calvario del condannato, che a poco a poco vede avvicinarsi l’ultimo dei suoi giorni, e sarà una mattina presto al boulevard Arago, sono di particolare intensità. Si consideri che D’Errico, come si espresse più volte dalle colonne del settimanale «Crimen», di cui fu direttore dal 1946 al 1952, era contrario alla pena di morte: «La vita umana è cosa troppo misteriosa (anche per chi non ha convinzioni religiose) per permettere a chicchessia di sopprimerla». In subordine a questo imperativo morale, prendeva in considerazione l’eventualità dell’errore giudiziario e la scarsa efficacia della pena di morte come deterrente del crimine.

Ça c’est Paris  

Ma la vera protagonista di questo romanzo è Parigi: con le sue vie, le sue piazze, i quartieri, il mercato delle Halles, ora scomparso, il mercato del bestiame con i mattatoi, anche questi scomparsi (ora c’è un magnifico parco, alla Villette). La folla che popola quelle vie e quelle piazze è fatta di operai che al fischio delle sirene si avvicendano ai turni di lavoro, di flic che dirigono il traffico, di ragazzi che vanno a scuola, i più piccoli col naso rosso e una sciarpa colorata attorno al collo, i più grandi che nascondono la sigaretta nel cavo della mano e sbirciano le impiegate dei negozi di mode, di passanti che si fermano davanti alle vetrine dei grandi magazzini, di venditori ambulanti, di piccoli malviventi, che Richard conosce per nome e cognome e sa dove e quando trovarli (un giorno può capitare che posi una delle sue “zampe” sulla spalla di qualcuno e gli dica in argot: «Ah rieccoti, ci sei cascato di nuovo…», oppure «Hé, la môme! J’suis pas gourde», Ehi, monella! non sono mica uno stupido!). E in mezzo a questa varia umanità che si porta dietro odori di tabacco, di inchiostro, di sudore, di alcolici, di fritti, di sangue fresco (nei bistrot vicini ai mattatoi della Villette), ci sono anche i senzatetto. Uno di questi, poi, in un altro bellissimo romanzo di D’Errico, L’ospite inatteso (1942), ha per tetto l’intera città, perché ha trovato la sua tana nelle Catacombe di Parigi…

 Il clochard parigino non è uno straccione  

Ezio D’Errico in una foto del 1939

Il commissario Richard, «come qualunque buon borghese disoccupato, coi gomiti sul parapetto del canale che fiancheggia il boulevard della Bastille, gli occhi fissi alle imbarcazioni ormeggiate lungo la riva in attesa di infilare il tunnel dell’Arsenale», è attratto dalla vista di un clochard «avviluppato dentro certi sacchi sdruciti» che si è «già coricato nel rientrante del tunnel, preparandosi a passare la notte». Quasi a conclusione di un pensiero, osserverà, in un dialogo con l’amico e collaboratore dottor Milton, medico legale: «Il clochard parigino non è uno straccione, è l’uomo dell’età della pietra… è il primitivo che ha ridotto i suoi bisogni al minimo… e da quello si risale piano piano fino all’ultracivilizzato, ma che dico, all’uomo del futuro, quale potreste essere voi, caro Milton, che vi occupate di psicoterapia».

La bohème

Troppo facile dire che questa Parigi è la stessa in cui si muove il commissario Maigret. In parte è vero, ma, in sostanza, la Parigi di questo “Simenon italiano” è la Parigi di D’Errico, la città in cui lo scrittore visse nei primissimi anni Trenta. E sempre raccontava del suo periodo bohémien, in cui faceva il pittore e faceva anche la fame, come dell’epoca più bella della sua vita. Uno dei suoi ultimi scritti, tre mesi prima della morte, è un articolo in ricordo di Maurice Chevalier, che aveva conosciuto a Parigi nel 1931.

La messa in scena del delitto  

Ma Non avrete la sua testa è un romanzo giallo e il lettore vorrà sapere qualcosa di più, in proposito, per esempio si interrogherà sull’illustrazione di copertina, disegnata da Andrea Fattori. Ebbene, vi è raffigurata la situazione iniziale, quasi di regola nel genere poliziesco, e cioè la scoperta della vittima. Ci troviamo in una delle ultime sale del Museo delle cere di Parigi (questo esiste ancora, stesso ingresso in boulevard Montmartre, numero 10). Una comitiva di visitatori, ormai intontiti, segue la guida che illustra i momenti più drammatici della Rivoluzione francese: le sedute del Tribunale Rivoluzionario, la prigionia della famiglia reale nella torre del Tempio, le teste mozze dei primi ghigliottinati e infine l’assassinio di Marat, che, come tutti abbiamo imparato sui libri di scuola, venne pugnalato, mentre si trovava nella tinozza da bagno, da Carlotta Corday. Una delle turiste, per un impulso infantile di curiosità, allunga una mano credendo di toccare la statua di cera di Marat e si accorge che si tratta di un uomo in carne e ossa, truccato da Marat. Un urlo, uno svenimento, e il gruppo dei turisti si sbanda. Spavento, orrore! Il morto-ammazzato (perché il finto Marat è, naturalmente, il morto-ammazzato) non poteva presentarsi con effetto più teatrale!

Loris Rambelli

 

 

“Non avrete la sua testa” di Ezio D’Errico

Non avrete la sua testa

di Ezio D’Errico

Romanzo

A cura di Loris Rambelli

Illustrazioni di Andrea Fattori

2022

1 volume (cm 15×21)

216 pagine, rilegato in brossura, in bianco e nero

Euro 20 (solo per i primi 3 mesi senza spese di spedizione)

 

Un’indagine del Commissario Richard

IL SOLO GIALLO DI EZIO D’ERRICO INEDITO IN VOLUME

Ciò che è grande a Parigi, credetemi, non sono le dimensioni materiali, ma quelle spirituali. Sono dieci secoli di storia che rendono solenni le pietre di questa città… Palazzi anneriti, lerci, cadenti, de – crepiti per lunga immersione nel tempo, vi offrono un’immagine dei secoli nella loro successione… Ogni secolo si presenta con la sua fisionomia, alla quale il secolo successivo aggiunge nuove impronte, nuove escrescenze, nuove rughe, e fumo, e sangue, tracce del lavoro, delle rivoluzioni, delle guerre, delle gioie, dei dolori, delle disfatte, delle resurrezioni… e tutto questo è Parigi! (cap. IX, p. 159)

 

Per maggiori informazioni sul volume: COPERTINA LIBRO Non avrete la sua tesa + info

 

 

Serata dedicata ad Andrea Camilleri il 2 dicembre al Teatro La Fenice di Senigallia

🟡⚫️L’attesissimo EVENTO SPECIALE di Ventimilarighesottoimari in giallo è ormai alle porte!!!
SERATA CAMILLERI
Omaggio ad Andrea Camilleri raccontato da personalità del mondo della letteratura, del teatro e della televisione
🕘 Venerdì 2 dicembre alle ore 21:00 presso il Teatro La Fenice di Senigallia
🟨⬛️ Interventi di:
Luca Crovi (scrittore)
Carlo Degli Esposti (produttore televisivo)
Mariano Rigillo (attore)
Antonio Sellerio (editore)
Conduce Carlo Romeo (giornalista)
✅ Ingresso gratuito
L’evento, un omaggio al grande scrittore siciliano Andrea Camilleri ad oltre tre anni dalla scomparsa, che idealmente concluderà l’edizione di quest’anno del festival, vedrà la partecipazione di Luca Crovi, Carlo Degli Esposti, Mariano Rigillo, Carlo Romeo e Antonio Sellerio.
Nel corso della serata, alcuni suoi amici e uomini di cultura racconteranno i vari aspetti della personalità di Andrea Camilleri a cominciare dalle sue grandi passioni per la letteratura, il teatro e la televisione.
Lo scrittore, giornalista e conduttore radiofonico Luca Crovi presenterà in anteprima nel corso della serata il suo ultimo libro: copiare/reinventare.
Andrea Camilleri falsario, dedicato agli aspetti dell’arte affabulatoria del narratore e drammaturgo siciliano. Dal pamphlet di Crovi emerge il ritratto di un Camilleri nobilmente falsario, di un autore cioè che ha spesso giocato sulla sua capacità di reiventare modelli di altri, facendoli diventare suoi, sul suo talento nell’attribuire a personaggi veri, scritti del tutto falsi imitando alla perfezione i loro stili.
L’attore Mariano Rigillo parlerà invece del Camilleri regista teatrale.
Allievo di Orazio Costa, negli anni Cinquanta presso l’Accademia d’Arte Drammatica, ha diretto in quegli anni opere teatrali con giovani attori dell’Accademia destinati a futuri successi come Mariano Rigillo, Ugo Pagliai, Enrico Maria Salerno, Roberto Herlitzka e molti altri.
Al produttore Carlo Degli Esposti, fondatore della Palomar, società di produzioni televisive e cinematografiche di maggior successo nel panorama nazionale ed internazionale, verrà affidato il compito di raccontare i segreti della fiction televisiva dedicata al Commissario Montalbano interpretata da Luca Zingaretti che dal 1999, anno della messa in onda del primo episodio il ladro di merendine, è diventata la più acclamata e fortunata serie della storia della televisione italiana.
Una fiction diffusa in oltre 60 paesi che continua ancora oggi a registrare ascolti record. In questa serata omaggio non poteva mancare Antonio Sellerio, erede della casa editrice fondata a Palermo nel 1969 da Elvira ed Enzo Sellerio che ha pubblicato tutti i libri di Andrea Camilleri.
La serata Camilleri sarà condotta da Carlo Romeo, giornalista ed amico personale dell’autore al quale ha dedicato alcune interessanti interviste.
L’evento è organizzato in collaborazione con il Fondo Andrea Camilleri, uno spazio dedicato alla conservazione dei documenti dell’archivio del grande scrittore scomparso: copioni teatrali, sceneggiature, adattamenti radiofonici e televisivi, scritti inediti come poesie e racconti, fotografie di scena, corrispondenza con esponenti della cultura.
Questo patrimonio dimostra, come ha detto Antonio Sellerio, “che Andrea Camilleri prima che arrivasse al successo era già un personaggio centrale della cultura italiana”.
Questa serata, organizzata in collaborazione il Fondo Andrea Camilleri, è un omaggio ad un grande scrittore e uomo di cultura raccontato da personalità del mondo della letteratura, del teatro e della televisione.

“Dei delitti e delle fonti” torna a Senigallia con l’edizione 2022

Dopo il successo della prima edizione, torna “Dei delitti e delle fonti”, frutto della collaborazione tra la Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare, Il Comune di Senigallia e ANAI Marche.
Al centro dell’iniziativa ci sono le fonti al servizio del giallo (documentarie, fotografiche, letterarie, giuridiche), fondamentali per uno scrittore noir impegnato a collocare in un contesto storico preciso le proprie storie.

Qui sotto la locandina e il programma con i tre incontri.

Cartoline e video della mostra “90 anni di Giallo Italiano”

“Il successo del genere consiglia al regime di intervenire presso la Mondadori per sollecitare la scrittura e la conseguente pubblicazione di gialli partoriti dall’italico ingegno. Potevano forse gli scrittori italiani non essere all’altezza di quelli inglesi e statunitensi? Ovviamente gli scrittori italiani, dai quali doveva provenire almeno il venti per cento dei libri editi dalla Mondadori, devono osservare delle rigide regole: storie ambientate all’estero, oppure, se ambientate in Italia, con dei colpevoli che dovevano essere stranieri. Le storie devono essere calate in ambienti degradati e il lieto fine, ossia la risoluzione del caso e la punizione del colpevole, deve sancire il ritorno all’ordine costituito. Il 1931 è così l’anno di pubblicazione de Il sette bello di Alessandro Varaldo, scrittore colto e già di lungo corso che raccoglie la sfida della casa editrice Mondadori: scrivere il primo romanzo poliziesco italiano. Il libro di Varaldo, che risente di una lettura attenta delle opere del maestro Edgar Wallace, già pubblicato in Italia da Mondadori, è presente con una copia della sua prima edizione nella collezione della Fondazione Rosellini, assieme alle opere di D’Errico e di De Angelis, altri due pionieri del poliziesco italiano, conquistati entrambi dalla penna di Simenon.” (da “L’ombra del Giallo sull’Italia in nero – L’Italia al tempo del Fascismo”).

E questa è solo una parte della storia raccontata dalla mostra  “90 anni di Giallo Italiano” (presso Galleria Expo Ex, nei giardini della Rocca Roveresca, dalle 19.00 alle 22.30).

Qui sotto potete trovare una galleria di “cartoline” della mostra, preceduta dai link alle 6 parti del documentario“L’ombra del Giallo sull’Italia in nero – L’Italia al tempo del Fascismo”: