Dei delitti e delle fonti, il post festival di inizio autunno di Ventimilarighesottoimari in giallo

Cari amici di “Ventimilarighesottoimari in giallo”, sappiate che quest’anno il festival non si concluderà a fine agosto, ma avrà una coda d’inizio autunno.

Vi annunciamo infatti “Dei delitti e delle fonti”, il post festival curato da Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare in collaborazione con il Comune di Senigallia e sponsorizzato dall’Associazione nazionale archivisti italiani – ANAI Marche.

Al centro dell’iniziativa ci sono le fonti al servizio del giallo, da intendersi nella loro accezione più estesa: documentarie, fotografiche, letterarie e giuridiche.

I tre eventi in programma sono abbinati alla visita alla mostra “Sherlock Holmes Story” con la guida di eccezione di Gabriele Mazzoni, collezionista che ha fornito la totalità del materiale esposto.

Ecco il calendario del post festival:

Senigallia, San Rocco, ore 17,30

Venerdì 17 settembre

“Pinte di storia”, associazione per la public history e la divulgazione storica attraverso i nuovi media, presenta:

Chi ha ucciso Joe Petrosino? Imputati a giudizio!

In un’aula di tribunale presieduta da Pierluigi Feliciati, docente di scienze dell’informazione presso l’Università di Macerata, toccherà al pubblico giudicare sulla base della narrazione e delle fonti documentarie dell’epoca.

Ogni partecipante potrà inoltre degustare un ottimo boccale di birra.

 

Venerdì 24 settembre

Paolo Marchetti, preside della Facoltà di Giurisprudenza e professore di diritto e letteratura all’Università di Teramo, presenta:

Di chi è la colpa? L’uso di fonti letterarie, mediche e giuridiche nello studio del tema della responsabilità individuale tra Otto e Novecento.

Introduce Allegra Paci, direttrice della biblioteca della Fondazione Rosellini, archivista e vicepresidente di ANAI Marche

 

Venerdì 1 ottobre

Patrizia Severi, curatrice dell’archivio di Andrea Camilleri, e Salvatore Nigro, critico letterario, presentano:

Andrea Camilleri: archivio e fonti al servizio del romanzo.

Ne parlano con Federico Valacchi, docente di archivistica presso l’Università di Macerata.

 

Sherlock Holmes Story (19 agosto – 15 settembre a Senigallia): entriamo nella giusta atmosfera con “Uno scandalo in Boemia”…

Uno scandalo in Boemia (1891) è il primo dei racconti (non la prima opera, che è Uno studio in rosso, del 1887, seguito dal secondo romanzo, Il segno dei quattro, del 1890) che Arthur Conan Doyle dedica al suo celeberrimo investigatore, vero e proprio archetipo del protagonista del giallo classico. Perché se è pur vero che, prima dell’investigatore residente al 221B Baker Street, ci fu l’Auguste Dupin di Edgar Allan Poe, Sherlock Holmes rappresenta tuttavia uno sviluppo successivo, in cui la mente deduttiva diventa personaggio in carne e ossa, con le sue qualità, i suoi limiti e le sue passioni che emergono nel corso di una narrazione distesa, racconto dopo racconto: la figura del protagonista viene così focalizzata in modo sempre più preciso con notizie affioranti da angoli remoti della sua vita e con aspetti inediti della sua natura che si palesano in situazioni fino a quel momento altrettanto inedite. Se molti autori contemporanei ricorrono all’elaborazione di “sequel” e “prequel” per arricchire il ritratto dei loro personaggi di successo, nel caso di Arthur Conan Doyle la definizione narrativa del personaggio è graduale e progressiva, come se l’idea che egli aveva di Holmes nell’opera di esordio sia andata incontro a un processo di evoluzione nel corso degli anni, come in una sorta di “work in progress”.

La silloge che ospita Uno scandalo in Boemia si intitola Le avventure di Sherlock Holmes (1892). Questo racconto ci presenta Sherlock Holmes con tutti i suoi tratti canonici: l’acume investigativo, il ricorso al travestimento e alla messinscena per sbloccare le situazioni ingarbugliate (la finta rissa e il suo finto ferimento, con tanto di effetti speciali, per entrare in casa di Irene Adler), l’uso di cocaina, una fama ormai internazionale che lo porta ad assumere un incarico propostogli addirittura dal re di Boemia. C’è tuttavia un elemento in più, che Watson sottolinea iniziando la narrazione proprio da questo aspetto inesplorato  della personalità del suo amico: il rapporto con una donna. Ma non si tratta di una relazione, bensì di una fortissima attrazione intellettuale per Irene Adler, la donna ai cui danni doveva compiere la missione affidatagli da re di Boemia e che, alla fine, finisce con l’avere la meglio sulla trama architettata dallo stesso Holmes. Irene Adler, da quel giorno, è per Sherlock Holmes non “una” donna, ma “la” donna, che conquista l’investigatore con le qualità che questi mai avrebbe attribuito a una rappresentante del gentil sesso, ossia l’intelligenza e la scaltrezza abbinate a gentilezza di modi e raffinatezza di costumi.

A questo punto è lecito chiedersi quali degli aspetti sopra descritti in merito alla figura di Sherlock Holmes siano messi in luce dalla mostra Sherlock Holmes Story, che sarà inaugurata a Senigallia il 19 agosto e terrà aperti i battenti a Palazzetto Baviera sino al 15 settembre. Non rimane dunque che visitarla per soddisfare la curiosità.

L’inaugurazione della mostra è prevista per il 19 agosto, alle ore 18.30, presso l’Angolo Giallo situato nei Giardini della Scuola Pascoli. In quella occasione converseranno sul fascino e sulla storia di Sherlock Holmes il critico letterario Valerio Calzolaio, il collezionista Gabriele Mazzoni e il Presidente della Fondazione Rosellini Franco Spiritelli.

Luca Rachetta

 

Il 19 agosto la mostra Sherlock Holmes Story inaugurerà l’estate in giallo senigalliese

L’inaugurazione della mostra Sherlock Holmes Story è prevista per il 19 agosto, alle ore 18.30, presso l’Angolo Giallo situato nei Giardini della Scuola Pascoli. In quella occasione converseranno sul fascino e sulla storia di Sherlock Holmes il critico letterario Valerio Calzolaio, il collezionista Gabriele Mazzoni e il Presidente della Fondazione Rosellini Franco Spiritelli.

Qui sotto il link per leggere l’articolo di presentazione della mostra: Mostra Sherlock Holmes 19 agosto/15 settembre

Aspettando Ventimilarighesottoimari in Giallo con il commissario De Luca…

Il commissario Achille De Luca, partorito dalla penna di Carlo Lucarelli, è quanto di più appropriato da leggere per prepararsi a Ventimilarughesottoimari in Giallo, festival del noir e del giallo civile, che nell’edizione 2021 andrà in scena dal 19 al 26 agosto. I motivi sono essenzialmente due: il primo è che l’ambientazione delle prime avventure del personaggio di Lucarelli si colloca nel periodo fascista, proprio negli anni in cui il romanzo giallo sbarcava in Italia grazie alla Mondadori e viveva con il regime un rapporto molto travagliato, come viene raccontato nei video “L’ombra del giallo sull’Italia in nero” preparati dalla Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare; il secondo è invece il legame della narrativa di Lucarelli con i temi del giallo civile, come testimonia il romanzo “Via delle Oche”.

Leggi la recensione: Carlo Lucarelli, Via delle Oche

Scarica il programma di Ventimilarighesottoimari in Giallo 2021

Il programma di Ventimilarighesottoimari in Giallo2021 è finalmente disponibile.

Qui di seguito potete scaricarlo in firmato pdf: ventimilarighe in giallo 2021

Il contributo della Fondazione Rosellini avrà come piatto forte la mostra “Sherlock Holmes Story”, di cui vi abbiamo già dato un’anticipazione. Ma date un’occhiata anche al sito del Festival per guardare i video della Fondazione dedicati alla Camera Gialla e alla storia del genere giallo nel periodo fascista.

E poi non si escludono altre sorprese extra festival, di cui vi diremo in seguito.

La mostra “Sherlock Holmes Story” tinge di giallo l’estate senigalliese

Il personaggio di Sherlock Holmes, forgiato dalla penna di Arthur Conan Doyle, rappresenta il testo sacro del giallo classico o deduttivo. In ragione di tale autorevolezza, sulla scia dell’investigatore residente al 221B Baker Street a Londra, è fiorita nella storia della letteratura una fitta nebulosa di testi apocrifi, ossia di racconti e di romanzi scritti da autori che hanno ripreso il personaggio di Doyle e lo hanno calato in una vicenda di loro invenzione, spesso lontana dai luoghi frequentati abitualmente da Holmes.

Accadde così che Joyce Lussu, nel romanzo del 1982 intitolato Sherlock Holmes. Anarchici e siluri, lo portasse addirittura dalle parti del Conero a inizio Novecento, alla ricerca, per conto della corona britannica, di una fabbrica austro-tedesca di torpedini sottomarine.

E nell’esatte 2021 Sherlock Holmes tornerà marchigiano e prenderà domicilio a Senigallia, precisamente a Palazzetto Baviera, dove, tra il 19 agosto e il 15 settembre, sarà a lui dedicata la mostra Sherlock Holmes story, nata dalla collaborazione tra la Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare e il Comune di Senigallia, da dieci anni compagni di viaggio nell’organizzazione di “Ventimilarighesottoimari in Giallo”, il festival del noir e del giallo civile ormai divenuto uno degli appuntamenti più attesi dell’estate senigalliese.

Gli spazi espositivi della mostra, ideata e curata da Fabio Manini e resa possibile dal contributo di Gabriele Mazzoni, uno dei maggiori collezionisti al mondo di libri e oggettistica riguardanti il celebre investigatore, offriranno al pubblico libri antichi italiani ed esteri, spesso nella prima edizione, introvabili e pregiate illustrazioni, fumetti, giochi, francobolli e altro materiale di ambito cinematografico e musicale.

Ma non è tutto, perché il catalogo della mostra conterrà una vera chicca, ossia la storia a fumetti inedita Sherlock Holmes e il caso della Madonna di Senigallia, disegnata da Andrea Fattori su sceneggiatura di Pelagio d’Afro, nome collettivo dietro il quale si celano gli scrittori D’Emilio, Fogliardi, Papini e Fabra.

Sherlock Holmes diventerà così senigalliese a tutti gli effetti, come peraltro, in occasione di mostre degli anni passati, era accaduto a Topolino, che nel numero 3161 visitò addirittura la Camera Gialla della Fondazione Rosellini, e a Dylan Dog, impelagato, dalle parti della Rocca Roveresca, in una storia di fantasmi inserita nel catalogo della relativa esposizione.

Luca Rachetta

La Voce Misena e Radio Duomo parlano della Fondazione Rosellini

Un sentito ringraziamento per l’attenzione che La Voce Misena e Radio Duomo hanno dedicato alla Fondazione Rosellini nell’ambito della loro ricognizione sulle realtà culturali del nostro territorio.

Eco il link per accedere al notiziario di Radio Duomo Notizie, dove, dal minuto 7 e 22 secondi potete ascoltare il servizio dedicato alla Fondazione:

Radio Duomo Notizie (ed. 17 maggio 2021)

Qui di seguito invece il link per accedere all’articolo presente nella versione digitale di “La Voce Misena”, ricordando che l’articolo è stato pubblicato anche nella versione cartacea:

Fondazione Rosellin su Voce Misena (22 maggio 2021)

 

 

 

La Fondazione Rosellini approda in Sardegna: concluso il percorso formativo sul fumetto, ‘Narrare disegnando’

Si è appena concluso il percorso formativo sul fumetto, ‘Narrare disegnando’, patrocinato dalla Fondazione Rosellini e condotto dal Prof. Massimo Nesti di Senigallia. Hanno partecipato otto docenti del Liceo Artistico Figari di Sassari ed una del Liceo Artistico Mannucci di Ancona. Abbiamo posto alcune domande al Presidente della Fondazione Prof. Spiritelli, alla Prof.ssa Solinas del Figari e al Prof. Nesti.

Prof Spiritelli secondo Lei elevare ufficialmente il fumetto a materia di studio nella scuola primaria e secondaria, come strumento di primo piano per l’approfondimento delle strutture narrative sia a scopo di analisi, che di produzione dei Testi, potrebbe essere un bel passo in avanti nell’integrazione dei diversi linguaggi?

Come strumento integrativo, certamente. Imparare a trasmettere informazioni, sensazioni, emozioni attraverso un linguaggio grafico-iconico sarebbe utilissimo. Non c’è bisogno di nulla che non esista già, i codici della lettura di un fumetto sono gli stessi di quelli della letteratura, arricchiti dalla parte grafica e — dalla troppo spesso dimenticata — parte sonora. La simulazione del movimento, le espressioni, la postura corporale, arricchite dai dialoghi e dai rumori, sono uno strumento potentissimo (so che mi ripeto) per aiutare i ragazzi a decodificare gli innumerevoli messaggi che ricevono ogni giorno, ma anche per aiutarli a esprimere contenuti che spaziano dal personale-intimistico all’umoristico, avventuroso, fantastico, e chi più ne ha più ne metta. Naturalmente io sono di parte, ma magari i miei insegnanti mi avessero aiutato a scoprire quali tesori si celano nella letteratura fumettistica. Gli autori migliori, oltre a divertirmi, mi hanno trasmesso anche, è una parola grossa, valori (come quel raddrizzatorti di Tex Willer) e idee, fantasia e cultura. Cosa chiedere di più?

Prof.ssa Solinas a quali bisogni ha corrisposto la vostra esigenza di intraprendere un percorso sul fumetto ed il disegno illustrato e quanto tale formazione, seppur breve, vi ha messo in condizione di mettere in pratica l’utilizzo del linguaggio narrativo visivo affiancandolo alle proposte antologiche tradizionali?

Il Liceo Artistico Filippo Figari di Sassari, accogliendo le esigenze creative dei suoi studenti come pure le indicazioni ministeriali, ha voluto, attraverso i docenti, approfondire le variegate ed interessanti tematiche inerenti al linguaggio del fumetto. Sul solco della tradizione visuale, trasversale alle diverse culture fumettistiche nel mondo, si innestano infatti le strategie comunicative del “narrare disegnando”. Il corso formativo appena concluso, proposto felicemente dalla Fondazione Rosellini per la letteratura popolare è stato frequentato dai docenti di discipline pittoriche e discipline plastiche del Liceo. Questo confronto culturale, è stato importante sul piano dell’analisi e della creatività dal duplice veicolo comunicativo testo-immagine. Gli studenti del liceo Figari, prossimi destinatari di tale esperienza, si avvarranno dunque delle conoscenze e delle competenze acquisite dai docenti partecipanti.

Grazie alla guida esperta del Prof. Massimo Nesti non sono mancati, durante il periodo formativo, spunti di riflessione e approcci differenti alle numerose possibilità che il fumetto accoglie e restituisce. Cosicché il cuore del lavoro svolto durante gli incontri online, nell’arco temporale di due mesi, si è sviluppato anche sulle metodologie didattiche, creative e tecniche, come anche su aspetti tecnici e culturali dei linguaggi. Costruire una sceneggiatura e intrecciarla allo storyboard, affrontando le modalità tecniche e visuali, diventa un acceleratore di apprendimenti polisemici e semantici estremamente legati tra loro. Arte letteraria e arti visive per i nostri studenti sono e saranno ancor più un territorio unico, ricco di energia creativa. In questa esperienza formativa si è potuto condividere un ricco panorama di esperienze, senza perdere di vista i vari modi di raccontare-raccontarsi e creare.

Grazie all’analisi del linguaggio di vari autori, inoltre, il percorso ha soddisfatto pienamente le aspettative. Il fumetto, linguaggio che attraversa ogni fascia di età e gusti, si rivela ancora una volta potenziale fucina di idee di studenti e docenti, che ne sono attenti osservatori, oltre che attori. Pieni dell’esperienza fatta, i docenti potranno così aumentare le loro proposte in termini di qualità dell’offerta formativa. Al Liceo artistico Filippo Figari, nel frattempo, il sogno di creare un progetto pilota sul fumetto, si fa sempre più tangibile, e, magari, per inaugurare con la fondazione Rosellini di Senigallia un rapporto di collaborazione sempre più intenso e creativo.

Prof. Nesti, com’è stato l’approccio con i docenti e quali metodologie d’insegnamento ha applicato per il progetto “Narrare disegnando”?

Insegnare a docenti di liceo artistico è stata per me un’esperienza positiva è propositiva; non è stato solo un impartire nozioni sulle tecniche della sceneggiatura del disegno a fumetti o delle tecniche del disegno e dell’illustrazione per ciò che riguarda storyboard, layout e impostazione grafica della storia, ma è stato un vero confronto e un approfondimento sui lati costruttivi nel racconto a immagini. I docenti, comunicando le loro esperienze con i ragazzi, mi hanno fatto capire quanta ricchezza c’è negli studenti di oggi e quanta voglia hanno di apprendere le tecniche creative del disegno e dell’illustrazione nel racconto a immagini per comunicare le loro emozioni.

Punti principali del Corso sono stati la sceneggiatura, la suddivisione della stessa negli storyboard e nelle pagine illustrate a fumetti, le tecniche di esecuzione, l’importanza della costruzione dei personaggi con le forme e l’equilibrio nello spazio riferito a un principio di proporzione tra personaggi, scena e visione d’insieme. Per ciò che riguarda le metodologie d’insegnamento ho dato molta importanza alla linea e al tono, al disegno del bozzetto, alla tecnica, all’importanza nel costruire dei personaggi e delle scenografie con le forme, alla composizione delle scene e al ritmo della narrazione. Uno dei punti principali della struttura del corso è stata l’analisi delle tecniche dei maggiori fumettisti italiani e stranieri, la loro capacità nella scansione del ritmo delle scene del racconto, la loro capacità superlativa di illustrare i personaggi nelle loro espressioni più tipiche dando carattere e vivacità alle scene.

Luca Crovi e la Fondazione Rosellini: la registrazione della presentazione di “Storia del giallo italiano” e altro

Dopo il grande successo di pubblico della diretta streaming del 9 gennaio, riportiamo il link a Youtube per vedere o rivedere la registrazione della presentazione di Storia del giallo italiano di Luca Crovi, edito da Marsilio nel 2020: Presentazione Storia del giallo italiano Luca Crovi

Qui di seguito trovate inoltre il link alla breve intervista curata da Luca Rachetta precedente la presentazione del romanzo L’ultima canzone del Naviglio di Luca Crovi: Luca Crovi Festival del Giallo 2020Senigallia.

Questi video e molti altri sono disponibili nel canale ufficiale di Ventimilarighesottoimari in Giallo.

La storia del giallo italiano di Luca Crovi in diretta streaming dalla Biblioteca Antonelliana di Senigallia

Storia del giallo italiano di Luca Crovi, edito da Marsilio nel 2020, è probabilmente il manuale di letteratura gialla, noir e thriller di cui si sentiva la mancanza. Un saggio critico che coniuga l’inquadramento storico e l’approfondimento scientifico della materia trattata con la forma agile della narrazione, divisa in capitoli brevi che, oltre a fornire le informazioni essenziali sull’argomento, possono fungere da spunti di riflessione e abbrivio per approfondimenti su diversi aspetti di quella grande nebulosa che è la letteratura poliziesca nel nostro Paese.

L’investigazione sul giallo italiano condotta da Luca Crovi fa luce su questioni poco dibattute o taciute perché considerate scontate, sebbene tali non siano. Non nascondiamo, ad esempio, che uno dei momenti più affascinanti della cavalcata nelle immense praterie del giallo italiano sia costituita dalla ricostruzione delle origini della celeberrima collana mondadoriana nata nel 1929 e dall’intrecciarsi delle sue vicende editoriali con la storia dell’Italia nel ventennio fascista, la cui politica autarchica spinse gli autori italiani a cimentarsi in un genere di chiara matrice estera. Eppure Crovi non si limita a parlare dell’influenza dei maestri stranieri come Wallace o Simenon sui nostri pionieri del poliziesco, come Varaldo, De Angelis o D’Errico, ma recupera quanto di “proto giallo” avesse offerto il nostro panorama letterario già nella seconda metà dell’Ottocento grazie alle opere di Mastriani e di De Marchi, così da mostrare che nella produzione degli anni Trenta del Novecento doveva essere confluito, in fondo, anche qualcosa di nostrano, di connaturato alla nostra tradizione letteraria, seppure si tratti di una produzione narrativa “popolare” tralasciata da manuali scolastici orientati verso orizzonti più aulici o di eccellenza estetica.

Luca Crovi, seguendo l’ordine cronologico, offre ampio spazio ai grandi autori italiani cimentatisi nel genere, tra i quali Scerbanenco, vero e proprio nume tutelare e punto di riferimento per i nostri scrittori noir, a proposito del quale si mette in luce anche il forte influsso che il suo immaginario poetico avrà sui cineasti italiani degli anni Settanta del Novecento; Crovi non tralascia tuttavia di presentare anche autori meno conosciuti fino ad arrivare ai coevi, con il risultato di consegnare al lettore il punto di approdo della sua indagine, che ovviamente, trattandosi del giallo, si configura come una sorta di finale “aperto”  ad ulteriori sviluppi e colpi di scena.

Luca Crovi presenterà Storia del giallo italiano sabato 9 gennaio 2021 alle ore 18.00 in diretta streaming dalla Biblioteca Comunale Antonelliana di Senigallia, a cura di Ventimilarighesottoimari in Giallo, che già lo ha ospitato la scorsa estate in occasione del battesimo del romanzo L’ultima canzone del Naviglio.

Luca Rachetta